MASSIMO RISULTATO CON IL MINIMO SFORZO. DESTRO E FLORENZI, DUE MODI DIVERSI DI ESULTARE…E DI ACCETTARE LE SOSTITUZIONI.

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Bastano dodici minuti alla Roma per liquidare il Cagliari e agganciare la Juventus in testa alla classifica. Al suo ritorno, da avversario, all’Olimpico, Zdenek Zeman non lascia il segno.

Garcia deve fare i conti con diversi infortunati e con gli impegni ravvicinati (tre partite in sette giorni: mercoledì c’è il turno infrasettimanale a Parma, sabato il Verona in casa, martedì 30 settembre la trasferta di Champions a Manchester con il City): tiene, quindi, a riposo Totti e Pjanic, dando spazio a Destro e Keita.

Proprio Mattia Destro è autore del gol che sblocca il risultato, seguito da un’esultanza rabbiosa. Stessa rabbia manifestata al momento del cambio.

Il raddoppio è opera di Alessandro Florenzi, che festeggia lasciandosi andare ad una corsa sfrenata (e ad ostacoli) fin dentro la tribuna, dove va ad abbracciare la nonna, per la prima volta allo stadio. Anche lui verrà sostituito, ma lascerà il campo con il sorriso.

Le emozioni, di fatto, finiscono qui. Per il resto della gara, la Roma, causa anche il gran caldo, si limita a controllare, dosando le energie. Il Cagliari, del resto, non crea grandi pericoli e allora perché forzare?

“Gestire bene le forze è un segnale di maturità”, spiega Garcia. “Era importante iniziare bene questa partita: dopo 12 minuti eravamo sopra di due gol; con il caldo che faceva e con le partite così ravvicinate, abbiamo pensato bene di gestire il risultato”.

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