La Roma di Dzeko cala il Poker. Buona la prima

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sabatini
La Roma apre le danze del campionato 2016/2017 con un bel poker. Il debutto è in grande stile, con tanto di fanfara e festoni per i 4 gol fatti e zero subiti. 

Dopo il pareggio in inferiorità numerica di O’Porto, la squadra di Spalletti dilaga contro l’umile Udinese di Iachini.
Nessun confronto, quella è la strada per la Champions, questa per il Campionato. Due competizioni diverse e forse, tutte e due difficili se non impossibili da conquistare. La partecipazione per la coppa dalle grandi orecchie è più una passerella per mettersi in mostra, confrontarsi e capire se la squadra sta effettivamente crescendo, mentre la Serie A per molti, se non tutti, è un torneo già scritto. Dove manca solo la firma per concludere l’atto.
Ed è proprio questa l’idea che la Roma deve avere in testa, ovvero mettere difficoltà chi si sente già campione. Prolungare il più possibile la lotta al vertice, evitare dunque di vedere festeggiare la Juventus con 2-3 mesi di anticipo.
Come detto nei giorni e nelle settimane precedenti da Spalletti e Strootman, la squadra giallorossa deve puntare a vincerle tutte. Il gap creato in questi anni tra le prime in classifica e le altre, deve far si che la battaglia per il titolo si protragga fino a maggio inoltrato.
La partita di ieri infatti è solo un esempio delle avversarie che verranno, con i friulani che non fanno nulla o quasi per poter vincere la partita. Basti pensare che il maggior brivido è creato dal liscio del portiere Szczesny nel secondo tempo.
Tempo in cui la truppa del tecnico di Certaldo decide di cambiare marcia e vincere il match. Riuscendoci con estrema facilità, anche se per sbloccare il risultato serve un rigore procurato da Dzeko, dopo i primi 45′ passati a sonnecchiare nella trequarti avversaria senza creare veri e propri pericoli al sempre vispo e attento Karnezis.
Ma come detto, la ripresa è diversa, con Paredes, autore di un’eccellente partita, che sale in cattedra; i due compagni di reparto, Nainggolan e Strootman, che dopo essersi scaldati, rubano palloni quasi al limite dell’area bianconera, senza dargli alcun respiro, e inserendosi costantemente tra i rocciosi difensori bianconeri.  
Salah dribbla e corre, sia in avanti che indietro, crea, disfa, segna e procura rigori; Perotti entra e cambia la musica, inserendo il Cd giusto, mostrando il sorriso a chi lo aveva additato del “musino” dopo la sostituzione in Champions, e infine Dzeko, sì, il tanto discusso Dzeko, fa un’ottima partita, procura il rigore che apre le marcature, segna un gol semplice ma da attaccante vero. Come quello realizzato da Higuain contro la Fiorentina, solo che il Pipita rimane sempre un fenomeno, e per carità lo è, ma anche il bosniaco va lodato, quando effettua prestazioni come quella di ieri, dimostrando di non essere quel brocco che tutti, o quasi, a Roma pensano.
Inoltre il numero 9, durante tutto il match, si fa sempre trovare facilmente, senza nascondersi dietro i difensori avversari come avveniva lo scorso anno, viene in contro e fa salire i compagni, offrendo loro sempre possibilità di scaricare sempre la sfera.
Il tutto coadiuvato dal buon lavoro dei terzini brasiliani. Spalletti infatti, forse influenzato dalle Olimpiadi di Rio, schiera entrambi gli esterni difensivi verdeoro; ottimi in fase di spinta, ma un po’ meno nella fase di ripiego, anch’essa importante. I due però non soffrono mai in maniera eccessiva per il poco valore offensivo dei friulani, anche se qualche pallone perso da Palmieri, alla ricerca del riscatto dopo la mano di O’Porto, per qualche dribbling di troppo, mette qualche patema d’animo. Mentre il neo acquisto Bruno Peres mostra a tratti, ricordiamo che ha disputato una sola amichevole precampionato con il Torino, la sua prorompenza fisica e tecnica.
La Roma dunque impiega 45 minuti per scrollarsi di dosso il peso del debutto e dei ricordi del bel gioco dell’ultima parte della passata stagione, ma da lì un poi è tutto in discesa. Dal lancio lungo verso Salah, versione Garcia – Gervinho, della prima frazione si passa al passaggio corto e di prima della seconda parte, dove Perotti e Paredes giostrano a proprio piacimento il ritmo del gioco.
Gioco che, dopo un riscaldamento durato 45′, appare più rapido e preciso, ricordando quello mostrato con costanza, da gennaio a maggio passato. C’è voluto dunque, un tempo per ricordarlo, ma ora si spera che la vicinanza del prossimo importantissimo match, eviti amnesie momentanee e dia la certezza della partecipazione alla Champions, con il conseguente introito economico che potrebbe far inserire la ciliegina sulla torta, ad esempio Borja Valero, del già ottimo mercato giallorosso.

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