Sabatini: “Spalletti determinante ma c’è stata anche l’ipotesi Conte. La società americana ha dei meriti indiscutibili”

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Walter Sabatini, ex ds della Roma, ha rilasciato a pagineromaniste.com con una lunga intervista affrontando tantissimi temi. Dal suo rapporto con la società giallorossa a Spalletti, parlando anche di singoli come Totti, De Rossi e Gerson. Queste le parole dell’ex dirigente della Roma:

Quanto è stato importante il ritorno a Roma di Spalletti?: “Determinante. Determinante perché ha portato dentro la sua passione per la Roma che è enorme e insieme alla passione ha portato la competenza, la generosità, la voglia di imporre un’idea, quindi un modo di essere. Io auspico che continui ad essere l’allenatore della Roma per diversi anni perché sono certo che lui porterà, riuscirà a completare un ciclo e a chiuderlo, a renderlo vincente”.

Quali dubbi ha Spalletti sul contratto?: “Lui pone una condizione che è molto moderna e che va capita. Spalletti pretende da sé stesso, e quindi anche dai calciatori, un risultato. Qualora non ci fosse un risultato avrebbe dei dubbi ad andare avanti, è una posizione di grande coraggio. Spalletti è un uomo coraggioso, certamente non attiene al linguaggio o alle abitudini correnti del calcio però è una posizione limpida, cristallina. Dice di essere l’allenatore della Roma se porta a casa qualcosa. Ti garantisco che non è un comportamento ricorrente, la prima cosa che fanno gli allenatori è chiedere il prolungamento del contratto, è una posizione diversa, anche originale che poi comporta anche una responsabilizzazione allo spogliatoio e ai calciatori”.

La Roma ha chiuso la prima semestrale con un rosso di 53 milioni. La Roma è un club che vive al di sopra delle sue possibilità?: “La Roma non vive al di sopra delle proprie possibilità, ma credo che la Roma abbia confidato in ricavi che poi non sono realizzati e quindi paga le conseguenze. Siamo senza sponsor da 5 anni, magari quei 40 milioni che avrebbero potuto entrare in cassa oggi non avrebbero reso così drammatica la semestrale per esempio. Quei 40-50 milioni dallo sponsor. La Roma ha puntato su ricavi che poi non è riuscita a materializzare e qualche difficoltà ce l’ha, ma è una difficoltà molto relativa visto che stiamo parlando della Roma. Ci sono città metropolitane che hanno ricapitalizzato 150 milioni all’anno per anni, anni ed anni. Se c’è una situazione che poi avrebbe risolto tutto vendendo magari un giocatore, cosa che sarà fatta più avanti, o due, quindi non la vedrei come una situazione così drammatica. Il problema della Roma è che deve, a prescindere dalle plusvalenze e a prescindere dal mercato, aumentare i ricavi e portarli ad un livello di competitività, sennò stiamo parlando di aria fritta”.

La Roma quindi ha la necessità di cedere entro il 30 giugno…: “Non lo sto dicendo io, io non dico questo, ho detto che magari cedendo un giocatore avevi sanato questa situazione come sempre è stato fatto. In futuro la Roma può decidere di farlo oppure ci sarà un incremento di ricavi dato che c’è molta gente che lavora, e anche con cognizione di causa, forse riusciremo ad incrementare i ricavi in maniera tale che queste perdite possano essere supportate, non più come perdite, ma come costi”.

Gerson sta faticando molto, era stato addirittura ceduto al Lille. Cosa non ha funzionato? Può avere un futuro alla Roma?: “Contrariamente a quello che è stato raccontato, ho sentito parlare che non gli piaceva il centro sportivo, dell’elicottero, cose di letteratura bieca, so che ha avuto il terrore di non tornare mai più alla Roma e di perdere la Roma, alla quale tiene tantissimo. E’ un ragazzo che sta pagando un dazio molto , ha ottime qualità, però è rimasto tagliato fuori come capita spesso con i giocatori. E’ un ragazzo del ’97, bisogna dargli tempo e modo, meglio avrebbe fatto ad accettare la proposta del Lille che avrebbe investito 5 milioni per il prestito il che vuol dire che puntavano molto su di lui e avrebbe potuto giocare con continuità. Ma il suo senso di appartenenza alla Roma non gli ha permesso di accettare quella cosa all’ultimo tuffo. Avrà tutto il tempo, magari quest’anno farà poche comparsate, poi le sue qualità lo porteranno a rendersi protagonista con la Roma o fuori dalla Roma”.

Tornando indietro lo riprenderebbe o spenderebbe la cifra per un giocatore pronto con un impatto immediato sulla squadra?: “Il giocatore lo riprenderei ma la domanda posta oggi ha una risposta scontata perché se gioca 5 minuti a 16 milioni magari conveniva aver preso Schick a 4,5”.

Ci sono stati contatti per Conte?: “C’è stata un’ipotesi mediata da altre persone, ma è normale, quello che vale per i calciatori vale anche per gli allenatori. C’è stata esigenza di cambiare allenatori nella storia della Roma, ci sono stati contatti con Unai Emery, con Bielsa, con Giampaolo e tanti allenatori ma questo attiene al lavoro. Non è una novità nei momenti cui gli allenatori dovevano essere sostituiti, per un motivo o per un altro, ci sono stati contatti con molti allenatori e devo dire anche allenatori che non sarebbero stati sbagliati, però poi la Roma ha scelto il migliore che poteva scegliere, il migliore per la Roma e direi anche per il calcio italiano. Quello che è riuscito a fare Spalletti e che farà gli altri non sarebbero riusciti a farlo”.

Da ex direttore sportivo della Roma, meriti e demeriti della società americana?: “Il merito inconfutabile è quello di essere intervenuti in una situazione pregressa della Roma che era molto difficile, perché c’era una situazione economica e finanziaria, che tutti conoscono, loro sono entrati ed hanno fatto un’azione di salvataggio di questa società. Un merito enorme è di aver preso me come direttore sportivo (ride, ndr). Non questo, ma di avermi fatto lavorare con grande autonomia per molti anni e di aver partecipato con passione ad un progetto, ad un’idea di Roma che andava costruendosi, quindi solamente cose importanti hanno fatto, dopo lasciamo perdere il mio rapporto personale, la diatriba costante che c’è stata tra me e la proprietà, ma questa è un fatto personale non c’entra niente con i loro meriti che ci sono e vanno riconosciuti”.

Come Spalletti sono in scadenza anche De Rossi e Totti…: “De Rossi quasi certamente rinnoverà il contratto con la Roma, Francesco deciderà, o decideranno insieme, se sarà il caso di andare avanti, dipenderà dalle sue condizioni e dalla sua voglia. Sono tutte situazioni molto sotto controllo che non creeranno problemi nel futuro. Daniele, nonostante il fatto che abbia delle offerte, vuole finire la sua attività a Roma, deciderà da solo”.

Si aspetta sempre il giocatore all’estero e non si dà credito alla Primavera…: “E’ un’istanza un po’ popolare o populista se vogliamo perché ai settori giovanili bisogna dargli importanza, ma chi non dà importanza ad un settore giovanile, chi nella Roma non vorrebbe che almeno 5 ragazzi di questa Primavera, che adesso è un pochino in difficoltà anche se ha fatto una stagione straordinaria, non vorrebbe che fossero calciatori della Roma già il prossimo anno o nei prossimi due. In realtà poi non è così perché poi quando si affacciano alla prima squadra, non sono subito in grado di fornire prestazioni di alto livello, vengono abbattuti puntualmente dalla critica e a volte anche dal pubblico, si bruciano e sono costretti a fare un giro diverso come è successo a tanti ragazzi della Roma”.

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